sabato 5 gennaio 2013

EduSport & Salute: Osteoporosi e sport


“Osteoporosi e sport”
(EduSport & Salute: febbraio 2013     Numero: 2    Anno: I)

L'osteoporosi è una malattia sistemica delle ossa, determinata da una patologica riduzione progressiva della massa ossea, per la quale il tessuto osseo diventa fragile e maggiormente esposto al rischio di frattura. Esistono due tipi di osteoporosi, primaria (idiopatica, post-menopausale e senile) e secondaria caratterizzata da diversi fattori come per esempio iperparatiroidismo, immobilizzazione, basso peso corporeo ecc…

Scopo dell'attività motoria in soggetti affetti da osteoporosi
Una stimolazione dinamica dell’insieme osso –muscolo - articolazione permette di ottenere un miglioramento della mineralizzazione ossea. Sono adatti esercizi isotonici a carico naturale o con pesi leggeri e a resistenza elastica. La componente osteo -muscolare svolge infatti un lavoro di contrapposizione alla gravità per cui un avere un sistema osso-muscoloso efficace è sicuramente un vantaggio importante.

Per pianificare l’esercizio fisico in modo da mantenere l'osso "in salute", occorre prima di tutto rispettare 4 principi:

1) Specificità
L'adattamento osseo alle sollecitazioni meccaniche è principalmente locale, per cui è opportuno allenare specificatamente le regioni scheletriche da rinforzare.

2) Sovraccarico
Gli effetti positivi sulla matrice ossea si vedono se viene aumentato progressivamente il carico meccanico, che deve essere comunque superiore ad una soglia minima efficace. Bisogna comunque considerare che un eccesso di sollecitazioni riduce la resistenza biomeccanica.
3) Prevenzione: valori di partenza
Il tessuto osseo si adatta alle variazioni delle sollecitazioni in modo diverso a seconda dell'età. L'esercizio fisico è più osteogenico (stimola di più il rinforzamento osseo) durante la crescita rispetto all'età matura. Di conseguenza gli esercizi in età pre-adolescenziale possono ridurre il rischio di frattura nella senescenza.

4) Reversibilità
L'effetto osteogenico positivo legato all'attività fisica si estingue se l'attività fisica viene sospesa.

Obiettivi dell'attività fisica per la prevenzione dell'osteporosi

Obiettivi primari
Oltre alla già citata stimolazione meccanica dinamica utilizzando carichi distrettuali, il miglioramento della capacità aerobica determina una maggior efficienza nutritizia del tessuto osseo via ematica.

Obiettivi secondari
  • Prevenzione delle fratture
  • Miglioramento dell'equilibrio
  • Miglioramento della coordinazione
  • Incremento del trofismo dei tessuti molli (riduzione dell'effetto traumatico sull'osso)
  • Educazione posturale
Si possono considerare sette diversi principi che regolano l'attività motoria affinché questa abbia effetti benefici sull'apparato scheletrico.

1° Principio
Affinché l'osso possa avere una risposta adattativa positiva richiede stimolazioni meccaniche dinamiche anziché statiche. L'attività dinamica (ginnastica, esercizi, camminare ecc…) oltre a produrre stress osteogenici intermittenti sull'osso, aumenta la secrezione ritmica di ormoni anabolici che favoriscono la risposta adattativa dell'osso stesso.

2° Principio
Affinché l'osso possa avere una risposta adattiva positiva è richiesto un esercizio che abbia un'intensità superiore alle normali sollecitazioni. La stimolazione meccanica deve superare una certa forza di tensione, geneticamente predeterminata, per divenire osteogenica.

3° Principio
La risposta osteogenica (mineralizzazione ossea) è proporzionale alla frequenza dello stimolo meccanico. La soglia di stimolazione per il mantenimento della struttura ossea è il prodotto tra la frequenza dell'esercizio e la sua intensità. L'osso viene "mantenuto" sia con stimolazioni meccaniche meno frequenti ad alta intensità, che con stimolazioni più frequenti ad una minore intensità.

4° Principio

La risposta adattiva dell'osso è maggiore se si propongono 2 sessioni di esercizio brevi, intervallate nell'arco della giornata. Infatti, l'osso richiede un minimo di 6-8 ore di riposo per rispondere in modo ottimale ad un carico dinamico che superi la soglia.

5° Principio
La risposta adattiva dell'osso richiede una particolare modalità di carico; le forze che lo colpiscono devono variare in orientamento ed intensità rispetto a quelle che normalmente agiscono sull'osso.

6° Principio
La risposta adattiva dell'osso richiede un'abbondante disponibilità di nutrienti energetici (Calcio, e minerali ossei). Una disponibilità inadeguata comporterebbe effetti negativi sugli ormoni con azione anabolica sull'osso.

7° Principio
Affinché l'osso possa avere una risposta adattiva positiva all'esercizio, necessita di un'abbondante disponibilità di calcio e colecalciferolo. Questo principio è particolarmente importante prima della pubertà e dopo la menopausa.