“Osteoporosi e sport”
(EduSport & Salute: febbraio 2013 Numero: 2 Anno: I)
L'osteoporosi è una malattia sistemica delle
ossa, determinata da una patologica riduzione progressiva della massa ossea, per la quale il tessuto osseo diventa fragile e maggiormente esposto al
rischio di frattura. Esistono due tipi di osteoporosi, primaria (idiopatica, post-menopausale e senile) e secondaria caratterizzata da diversi
fattori come per esempio iperparatiroidismo, immobilizzazione, basso peso corporeo
ecc…
Scopo dell'attività motoria
in soggetti affetti da osteoporosi
Una stimolazione dinamica dell’insieme osso –muscolo - articolazione permette
di ottenere un miglioramento della mineralizzazione ossea. Sono adatti esercizi
isotonici a carico naturale o con pesi leggeri e a
resistenza elastica. La componente osteo -muscolare svolge infatti un lavoro di
contrapposizione alla gravità per cui un avere un sistema osso-muscoloso
efficace è sicuramente un vantaggio importante.
Per pianificare l’esercizio
fisico in modo da mantenere l'osso "in salute", occorre prima di
tutto rispettare 4 principi:
1) Specificità
L'adattamento osseo alle
sollecitazioni meccaniche è principalmente locale, per cui è opportuno allenare
specificatamente le regioni scheletriche da rinforzare.
2) Sovraccarico
Gli effetti positivi sulla
matrice ossea si vedono se viene aumentato progressivamente il carico
meccanico, che deve essere comunque superiore ad una soglia minima efficace.
Bisogna comunque considerare che un eccesso di sollecitazioni riduce la
resistenza biomeccanica.
3) Prevenzione:
valori di partenza
Il tessuto osseo si adatta
alle variazioni delle sollecitazioni in modo diverso a seconda dell'età.
L'esercizio fisico è più osteogenico (stimola di più il rinforzamento osseo)
durante la crescita rispetto all'età matura. Di conseguenza gli esercizi in età
pre-adolescenziale possono ridurre il rischio di frattura nella senescenza.
4) Reversibilità
L'effetto
osteogenico positivo legato all'attività fisica si estingue se l'attività
fisica viene sospesa.
Obiettivi dell'attività
fisica per la prevenzione dell'osteporosi
Obiettivi primari
Oltre alla già citata stimolazione meccanica
dinamica utilizzando carichi distrettuali, il miglioramento della capacità aerobica determina una maggior efficienza nutritizia
del tessuto osseo via ematica.
Obiettivi secondari
- Prevenzione delle fratture
- Miglioramento dell'equilibrio
- Miglioramento della coordinazione
- Incremento del trofismo dei tessuti molli (riduzione dell'effetto traumatico sull'osso)
- Educazione posturale
Si possono considerare
sette diversi principi che regolano l'attività motoria affinché questa abbia
effetti benefici sull'apparato scheletrico.
1° Principio
Affinché
l'osso possa avere una risposta adattativa positiva richiede stimolazioni meccaniche dinamiche anziché
statiche. L'attività dinamica (ginnastica, esercizi, camminare ecc…) oltre a
produrre stress osteogenici intermittenti sull'osso, aumenta la secrezione
ritmica di ormoni anabolici che favoriscono la risposta adattativa
dell'osso stesso.
2° Principio
Affinché
l'osso possa avere una risposta adattiva positiva è richiesto un esercizio che abbia un'intensità
superiore alle normali sollecitazioni. La stimolazione meccanica deve superare
una certa forza di tensione, geneticamente predeterminata, per divenire
osteogenica.
3° Principio
La risposta
osteogenica (mineralizzazione ossea) è proporzionale alla frequenza dello stimolo meccanico. La soglia di stimolazione per il
mantenimento della struttura ossea è il prodotto tra la frequenza
dell'esercizio e la sua intensità. L'osso viene "mantenuto" sia con
stimolazioni meccaniche meno frequenti ad alta intensità, che con stimolazioni
più frequenti ad una minore intensità.
4° Principio
La risposta adattiva dell'osso è maggiore se si propongono 2 sessioni di esercizio brevi, intervallate nell'arco della giornata. Infatti, l'osso richiede un minimo di 6-8 ore di riposo per rispondere in modo ottimale ad un carico dinamico che superi la soglia.
5° Principio
La risposta
adattiva dell'osso richiede una particolare modalità di carico; le forze che lo colpiscono devono variare in
orientamento ed intensità rispetto a quelle che normalmente agiscono sull'osso.
6° Principio
La risposta
adattiva dell'osso richiede un'abbondante disponibilità di nutrienti energetici (Calcio, e minerali ossei). Una
disponibilità inadeguata comporterebbe effetti negativi sugli ormoni con azione
anabolica sull'osso.
7° Principio